Riccardo Landini , Segreti che uccidono. Newton Compton Editori, 2021
Astore Rossi, restauratore di mobili, non immagina che la sua tranquillità stia per essere stravolta dalla telefonata di Sergio Candurra, che lo avvisa del suo imminente arrivo in via San Giorgio con un carico di mobili antichi.
Sono mobili che celano un segreto: un tiretto nascosto che contiene monete antiche, un paio di anelli ed una lista di nomi accanto ai quali sono tracciate delle croci nere. Che siano segreti pericolosi, Astore lo capisce la notte stessa, non appena qualcuno cerca di forzare la serratura del magazzino della falegnameria.
Anziché dargli spiegazioni, Candurra gli affida Isabella, la figlia di soli sette anni, prima di partire per un improvviso e misterioso viaggio all’estero.
Sconvolto e con una bambina a carico, Astore risale ai proprietari dei nomi della lista e scopre che sono tutti legati a Garbano, sperduto paesino sull’Appennino dove non esita a recarsi con Isabella e con Oscar, l’amico convalescente. Inutile dire che la vacanza a Garbano si rivelerà un’avventura pericolosa per lui e per i suoi compagni di viaggio.
Non avevo ancora letto niente di Riccardo Landini e devo dire che il romanzo mi ha lasciato piacevolmente soddisfatta.
Prima di tutto, i personaggi: seppur invischiati in situazioni sconvenienti e, per certi versi, inverosimili, conservano e comunicano un tratto di umanità randagia e solidale che li rende subito familiari al lettore.
Impossibile non provare tenerezza per quella improbabile famiglia che si compone a Garbano e che comprende Astore, Oscar, Isabella e, da ultima, Anthea: tre adulti che trovano nell’affetto per una bambina la risposta al disordine della loro esistenza.
Poi, i luoghi: con uno stile elegante ed essenziale, l’autore restituisce al lettore i suoni e i colori dell’ambiente, non senza qualche punta di romantico lirismo:
Venni colpito dall’incanto della notte. Migliaia di punte di spillo lucenti reggevano il mantello nero sopra il mondo, trasmettendo al contempo messaggi inviati attraverso il cosmo da milioni d’anni. Le montagne respiravano al ritmo del vento, agitando gli abeti, i faggi, gli ontani, ogni singola foglia delle foreste intorno, come una superba capigliatura profumata. I grilli instancabili partecipavano alla festa insieme agli animali notturni i cui richiami, fruscii, sussurri giungevano sparsi a rincorrersi nella valle. Ricordai istintivamente quei versi di Shakespeare: «Allora il cielo sarà così bello che tutto il mondo si innamorerà della notte…».
Da ultimo, il plot: è fin troppo rocambolesca la vicenda che, però, garantisce ritmo e tensione alla narrazione fino all’ultima pagina.
Segreti che uccidono è un romanzo che consiglio a tutti gli amanti del giallo.
Ringrazio l’autore per la copia omaggio.