Acnil 130

Michela Poli – Acnil 130. Mazzanti, 2021

La data dell’11 settembre non è ricordata solo per l’attentato delle torri gemelle. Ci sono altre famiglie che piangono il ricordo dei loro cari, persi l’11 settembre 1970  a Venezia. In quella tragica sera, una tromba d’aria di spaventosa potenza si abbatté sulla laguna di Venezia, capovolgendo un vaporetto e provocando 22 vittime. Il tornado poi proseguì il suo percorso sulla terraferma, devastando le strutture di un camping e provocando altre 11 vittime.

Michela Poli ha raccolto le testimonianze di chi ha assistito ed è sopravvissuto all’impeto della tempesta, raccontando la storia attraverso gli occhi di Lidia, adolescente veneziana vittima del naufragio del vaporetto Acnil 130. Un primo racconto, quello di Lidia, cui fanno seguito le reali testimonianze di altri sopravvissuti. Alla fine, una raccolta fotografica restituisce all’evidenza del lettore la portata  drammatica dell’evento.

È lodevole il lavoro di ricostruzione realizzato dall’autrice. L’attenzione nella scelta delle fonti e la selezione delle testimonianze fanno di questo breve romanzo un documento prezioso; tuttavia, l’aspetto di maggior pregio di Acnil 130 è la capacità di far provare al lettore l’orrore e la paura di quei 77 minuti che devastarono Venezia e il litorale. Orrore che è rimasto nella memoria e nel quotidiano di chi c’era ed è rimasto in vita, sopravvivendo alla furia dell’acqua e del vento:

Ho sentito un rumore di vetri infranti e l’acqua è entrata a fiumi nel motoscafo che si era capovolto. Io sono stata spinta verso  l’alto contro il pavimento dell’imbarcazione dove c’era una sacca d’aria che mi ha permesso di respirare. Non sentivo più nulla, c’era il buio più assoluto…

Peccato solo che il lavoro di editing non sia sempre accurato:  un’ultima  revisione del testo avrebbe probabilmente reso l’opera più scorrevole ed elegante.

 

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