Nel bosco per ascoltar le storie

Beatrice Masini, Bambini nel bosco. Fanucci, 2021

Si va. Tutti. Qui non c’è posto per noi. Da qualche altra parte forse un posto lo troveremo … Saremo i Bambini nel bosco… Come nelle storie. I Bambini nel bosco. Stiamo per diventare una storia. La nostra.

Il mondo è quello del dopo, del dopo la bomba, del dopo l’apocalisse. I bambini vivono alla base, divisi per Grumi. Devono lottare per afferrare la loro porzione di cibo, si azzuffano nel fango, vestiti di sacco. Si distinguono in dischiusi e in avanzi: embrioni dischiusi dopo lo scoppio della bomba e avanzi sopravvissuti all’esplosione, ormai senza più genitori e famiglia. Non hanno memoria (i pochi ricordi degli avanzi  affiorano disordinati e dolorosi alla mente, come cocci aguzzi). Non hanno famiglia e non hanno casa. Il Grumo tredici, comandato da Hana, una dischiusa aggressiva e vivace, nasconde però un segreto: Tom, uno degli avanzi, ha trovato una valigia nel bosco e, dentro la valigia, un libro. Così ora, tutti siedono in cerchio ad ascoltare Tom che legge le storie.

Le storie lasciano il segno

Ma le storie, si sa, dove passano lasciano il segno. Così ora i bambini del Grumo tredici vogliono andarsene dalla base, vogliono prendere il loro fagotto e andare nel bosco, là da dove nascono le storie, da Hansel e Gretel ai Tre porcellini. Una fuga, la loro, che viene scoperta e tenuta nascosta dai due guardiani della base, Jonas e Ruben, che seguono l’avventura dei bambini dal loro monitor  di controllo remoto.

Bambini nel bosco è allo stesso tempo fiaba moderna e racconto distopico. Il bosco rappresenta il luogo della prova e l’iniziazione alla vita adulta e, attraverso l’avventura, i bambini raggiungono consapevolezza della loro natura e dei loro desideri. Ma è il libro il vero fattore scatenante dell’azione: le storie che i bambini ascoltano parlano di una vita e di affetti. Nelle storie ci sono le mamma e i papà, e ci sono anche il lupo e gli orchi cattivi. Amore e paura, orrore e sentimenti: in poche parole, la vita autentica.

Leggere Bambini nel bosco in un momento in cui la guerra nucleare non sembra poi un’eventualità così remota, restituisce il fascino delle cose vere e dei valori importanti.

Beatrice Masini, scrittrice, giornalista e traduttrice (come non citare la sua traduzione di Harry Potter?) ci riporta, con la sua agile scrittura, al significato più arcano e profondo del nostro essere umani.

Grazie all’editore Fanucci, dopo la prima edizione del 2010, possiamo rileggere questo meraviglioso racconto in una nuova edizione, arricchita dall’introduzione di Loredana Lipperini.  Non lasciatevi sfuggire l’occasione: ne vale davvero la pena!

Ringrazio Fanucci anche per la copia omaggio. Buona lettura!

 

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