Qualche giorno fa, mentre sentivo da sotto la finestra i primi botti per Halloween e i preparativi del rituale di Halloween, riflettevo di quanto sentissi lontana da me questa festa. Come potrei, del resto? Quand’ero bambina, non si parlava di Halloween, ma del giorno dei morti (e di notte non si poteva uscire, per nessun motivo) e della festa dei santi. Comunque, davvero per caso, ho terminato la lettura del romanzo di Joe R. Lansdale proprio la sera del 31 ottobre e le coincidenze tra la festa e le atmosfere del racconto ci sono, eccome.
«𝑳𝒂 𝒍𝒖𝒏𝒂 𝒆̀ 𝒂𝒍𝒕𝒂. 𝑳’𝒂𝒄𝒒𝒖𝒂 𝒆̀ 𝒂𝒍𝒕𝒂. 𝑨𝒏𝒊𝒎𝒆 𝒐𝒔𝒄𝒖𝒓𝒆 𝒗𝒂𝒈𝒂𝒏𝒐 𝒔𝒖𝒍𝒍𝒂 𝒕𝒆𝒓𝒓𝒂 𝒆 𝒑𝒊𝒂𝒏𝒈𝒐𝒏𝒐. 𝑬̀ 𝒖𝒏𝒂 𝒗𝒆𝒄𝒄𝒉𝒊𝒂 𝒑𝒐𝒆𝒔𝒊𝒂. 𝑶𝒓𝒂 𝒔𝒐 𝒄𝒐𝒔𝒂 𝒔𝒊𝒈𝒏𝒊𝒇𝒊𝒄𝒂» .
Dopo queste parole, il padre di Daniel inserisce la prima, dà una spinta all’acceleratore della sua Buick e si lancia insieme a lui nelle fredde acque del Moon Lake, in quelle acque che contengono molti più segreti di quanti il giovane Daniel possa immaginare. E sarà proprio lui, qualche anno dopo, da scrittore e giornalista d’inchiesta, a tornare sul Moon Lake per svelarne i misteri.
La storia è un susseguirsi di colpi di scena, in una cornice di atmosfere spettrali e terribili chiaroscuri: il libro ideale per la notte di Halloween … o per il ponte di Ognissanti!