A volte dimentichiamo che il nostro essere nel mondo accade attraverso il nostro corpo. L’anima è avvolta nella pelle che la protegge da ogni avversità. Così, questi quindici racconti di cui si compone A pelle scoperta (Francesca Piovesan, Arkadia 2019) sono una lucida indagine sul nostro stare nel mondo a pelle scoperta: l’anima esposta a sensazioni e a paure, agli affetti più estremi. A pelle scoperta si sente il dolore, ma anche emozioni sublimi oltre ogni parola, come quando due sovrappongono le loro mani, per la prima volta:
… se due mani restano immobili una contro l’altra è già spiegato e detto tutto, e le istruzioni per l’uso possono rimanere chiuse nel cassetto.
A volte, per natura disobbediente, il corpo si ribella. Talora invece obbedisce all’istinto, asseconda il rifiuto ad una situazione difficile. Così quando Greta impone al proprio corpo di stare male: si fa venire la febbre così da star lontana dal Luna Park e da Elvis, che le ha detto che si sposerà con un’altra.
Greta non uscì più per i restanti giorni della fiera, si fece venire la febbre e una mezza bronchite da curare subito con antibiotici e cortisone, impose al suo corpo di stare male, di soffrire tutte le pene che la sua lingua non sapeva esprimere, i pugni e gli schiaffi da rivolgere contro il viso e le spalle abbronzate di Elvis li rivolse ai suoi polmoni che assorbirono tutto come spugne gettate in una vasca.
Siamo in Veneto? Forse sì, ma leggendo A pelle scoperta giurereste a tratti di essere altrove: in qualche locale della periferia americana, in un dipinto di Hopper o nella locandina di un film d’essay.
#leggeteloassolutamente! #apellescoperta