Il richiamo della foresta, di Jack London, è una grande rilettura! La storia del cane Buck, rapito dall’oasi di pace rappresentata dalla villa del Giudice Miller e gettato nella dura vita dei cani da slitta a servizio dei cercatori d’oro nel Klondyke, va riletta in età adulta. La scrittura di Gianni Celati, nell’edizione Einaudi, traduce e non tradisce la prosa di Jack London: il suo “passare attraverso gli eventi, quel largo respiro e quella scioltezza delle frasi”.
“The call of the wild” – Il richiamo della foresta – è la tensione che attraversa tutto il romanzo: si può parlare di romanzo di formazione per un cane? Un grande cane, comunque, un incrocio di san Bernardo e di pastore scozzese che si trasforma in un enorme lupo. A spingerlo, fino ad incontrare il branco selvaggio dei lupi e ad entrare nella foresta, è una voce atavica, la sua natura più profonda.
Gli uomini non fanno sempre bella figura nel romanzo: feroci aguzzini che gli insegnano la regola del bastone e della zanna, come l’uomo dalla maglia rossa. Ma anche avventurieri sprovveduti e crudeli, come Hal e Charles, pronti a sacrificarlo per la smania di raggiungere l’oro. Nella sua storia, Buck incontra infine il padrone ideale, John Thornton. Thornton lo salva dalla crudeltà di Hal e Charles sigillando con Buck un inscindibile legame di sangue: è per lui che Buck supera un confine definitivo: uccide l’uomo.
Insomma, non perdete tempo: prendete o riprendete in mano Il richiamo della foresta. Ne vale la pena!
Trova il libro nel catalogo delle Biblioteche della città metropolitana di Venezia.