Il libro che vi propongo oggi è La Ferrovia sotterranea (Sur, 2017): un successo internazionale di un grande scrittore: Colson Whitehead.
La ferrovia sotterranea è la storia di una fuga: la fuga dalla terribile piantagione Randall da parte della giovane Cora, ragazza di colore che lì da sempre ha vissuto. È la prima metà dell’Ottocento, siamo in Georgia e Cora accetta l’invito di Caesar e si unisce a lui, nella fuga. Risponde ad un impulso che ritiene di aver ereditato dalla madre, Mabel, che l’ha abbandonata piccolissima per fuggire dalla piantagione senza farvi ritorno.
La fuga è possibile attraverso una ferrovia sotterranea, dove tanti uomini, macchinisti e capistazione, guidano i fuggiaschi attraverso un percorso nascosto e sotterraneo. Ma la fuga non significa automaticamente essere liberi: il percorso della sofferenza non termina ai confini della piantagione Randall. Nella fuga, Cora cresce e diventa donna, consapevole del suo potere e della sua forza. Cora incontrerà amore, aiuto, soccorso. Ma vivrà anche grandi sofferenze e dolori.
Non vi annoierà questo romanzo: vi affezionerete a Cora e al suo destino. Vi affezionerete alle tante persone pronte al sacrificio per aiutarla. Una curiosità: la ferrovia sotterranea esisteva davvero, anche se non era una vera ferrovia con tanto di locomotive rosso fiammanti, com’è descritta nel romanzo: era una rete di percorsi segreti e luoghi sicuri utilizzati dal XIX secolo dagli schiavi afroamericani negli Stati Uniti d’America, per fuggire negli “Stati liberi”.