Sto parlando di attraversare la notte insieme. E di starsene al caldo nel letto, come buoni amici. Starsene a letto insieme, e tu ti fermi a dormire.
Le notti sono la cosa peggiore non trovi?
La trama è nota a tutti, anche grazie al famoso film che è stato tratto e che ha lo stesso titolo del romanzo: Le nostre anime di notte. L’autore è Kent Haruf e il libro è stato pubblicato in Italia nel 2017, dall’editore NN.
Si inizia con una visita inaspettata: Addie Moore, vedova settantenne, bussa alla porta del vicino, Louis Waters, coetaneo e vedovo. Gli propone di passare le notti con lei, da buoni amici: stare insieme per affrontare la cosa peggiore, la notte.
Come è facilmente prevedibile, dopo qualche settimana i vicini impertinenti cominciano a chiacchierare di questa strana ed improvvisata coppia, che sembra sfidare le regole del conformismo: un rapporto inappropriato e sconveniente!
Amo questo libro, perché ci aiuta a capire la bellezza delle cose che ci accadono tutti i giorni e che diamo troppo spesso per scontate: stare insieme alla persona che amiamo, agli amici, parlare, “attraversare insieme il tempo e la notte”! Lo amo per la scarna semplicità dello stile narrativo e del linguaggio, come a comunicare l’essenza dei fatti e dei sentimenti che contano: la realtà esce dalle parole e l’essenziale diventa poesia.
Da lettrice, in poco più di 160 pagine ho attraversato i dubbi, le paure e le speranze di un uomo e una donna, non più giovani, che chiedono solo di non dover rinunciare, negli ultimi anni, alla pienezza della vita; senza aspettative, senza ricercare niente più che la vita stessa e gli affetti: due anime che vogliono attraversare mano nella mano, insieme, la notte.