LORO di Roberto Cotroneo. Neri Pozza, 2021
Estate 2018, Roma. Margherita B., studentessa di medicina, decide di prendersi una pausa dagli studi e accetta un lavoro come istitutrice di due gemelline, Lucrezia e Lavinia. Per ottenere quel lavoro, dovrà trasferirsi presso la nobile famiglia degli Ordelaffi, in una villa lussuosa e moderna alle porte di Roma: una villa dalle pareti di vetro progettata dal prestigioso architetto Rem Koolhaas. Il suo arrivo alla villa coincide con il fine settimana e, dopo poche ore, Margherita potrà conoscere tutta la famiglia: Alessandra, la madre delle gemelle, e il marito Umberto, affascinante banchiere spesso lontano per lavoro. E poi, naturalmente, le gemelle.
Tutto sembra perfetto: eppure, fin dall’inizio, Margherita coglie dei segnali che dovrebbero metterla in guardia.
Al principio non si tratta di fatti concreti, ma di sensazioni:
Mi parve soltanto che fosse entrato un refolo di vento dentro quella stanza, un vento che persino d’estate può darti un brivido. Anche se quel giorno non c’era vento. Non si muoveva una sola foglia, come se il giardino fosse una scultura naturale e il silenzio illuminasse tutto.
Ma, ad un certo punto, i segnali diventano fatti analizzabili: luoghi, persone e circostanze dall’aspetto sinistro ed inquietante. Un luogo per tutti è il tempietto dedicato ad Ecate che si trova nel bosco, a pochi passi dalla villa.
Infine, ad un certo punto, oscure presenze cominciano ad apparire a Margherita e ad abitare lo spazio che circonda la villa; sono Loro, presenze misteriose: fantasmi?
Per quanto possa apparire inverosimile, le voci lontane erano sparite all’improvviso e ancora una volta era sceso il silenzio. Le foglie erano ferme nonostante un leggero vento di tramontana. Allora guardai, e lo vidi.
Loro è una appassionante ghost story. La struttura narrativa è costruita attorno al diario di Margherita che riporta i fatti accaduti nelle settimane trascorse nella villa degli Ordelaffi. Il memoriale è stato scritto in poco meno di dieci giorni, dopo l’esito finale degli eventi narrati che, da lettori, seguiamo attraverso gli occhi di Margherita, condividendone in prima persona emozioni e paure.
Lo stile è elegante e rinvia esplicitamente ai modelli della grande letteratura ottocentesca, con riferimento esplicito al capolavoro di Henry James, Giro di vite.
Preziosi e funzionali all’ambientazione i riferimenti all’arte e alla musica, già a partire dalle prime pagine del libro, quando Alessandra presenta a Margherita il dipinto che occupa una delle poche pareti in cemento della villa: la danza macabra del pittore belga Michael Borremans.
Indimenticabile, infine, l’esecuzione finale da parte di Lucrezia della Messa nera di Alexander Skrjabin.
Loro è un grande romanzo che ha il respiro dei classici, ma che denuncia, con squisita sensibilità, le ansie e le angosce della nostra contemporaneità: come potremmo definirle se non i fantasmi del nostro tempo?
La verità – sembra sussurrare il romanzo – è che nulla è come appare.
Felice anche la scelta della copertina da parte della casa editrice: l’opera Birdcage dell’artista contemporanea olandese Gemmy Would-Binnendijk.
Merita: 5 stelle