Headlong: una caduta rovinosa

Headlong: una caduta rovinosa, di Cynthia Harrod-Eagles. Golem edizioni, 2021

Ed Wiseman, agente letterario di successo, viene trovato cadavere nel cantiere adiacente alla sua abitazione. La finestra del suo studio affacciata sul cantiere è spalancata e tutto lascia pensare che si tratti di un tragico incidente: forse si è sporto troppo dal davanzale, magari dopo aver bevuto qualche bicchiere in più, ed è caduto. Il capo del distretto di polizia, Dave Carpenter, desidera che il caso venga archiviato il più in fretta possibile: vuole evitare di coinvolgere la giovane protetta di un’amica di famiglia, Calliope Hunt, una delle ultime frequentazioni di Wiseman. L’indagine viene affidata all’ispettore capo Bill Slider e alla sua squadra, ma, ben presto, appare con evidenza proprio ciò che nessuno vorrebbe: la morte di Wiseman è stata provocata da un terribile omicidio.

Headlong è il primo romanzo pubblicato in Italia di Cynthia Harrod-Eagles: è un vero peccato non aver avuto la possibilità di conoscere prima questa autrice che ha già scritto quasi un centinaio di romanzi, tra cui la serie che ha per protagonista Bill Slider. Il romanzo ha una solida struttura poliziesca e la trama segue nel dettaglio lo sviluppo dell’indagine, in tutta la sua routine fatta di interrogatori dei sospetti, controllo dei loro alibi, verifica dei video delle telecamere di videosorveglianza, controinterrogatori. Tutta la parte centrale del libro è dedicata alla ricostruzione di questo lavoro minuzioso e certosino che impegna la squadra, restituendo al lettore un significato inequivocabile: la logica razionalità del processo di indagine. Ne deriva la conclusione che Bill Slider non è un investigatore con doti soprannaturali: è un uomo normale che ottiene risultati straordinaria grazie alla sua capacità di osservare e analizzare i fatti, non senza una profonda umanità nei confronti di chi si è reso suo malgrado colpevole di un crimine.

Bill Slider, dunque, è un uomo normale che sa mettere l’intelligenza al servizio del suo lavoro e vive bene la sua quotidianità fatta di una famiglia, dell’amicizia e complicità con il collega Atherton, dell’affiatamento con la sua squadra. Scorrendo le pagine di Headlong, non si può far a meno di desiderare di leggere i prossimi romanzi per scoprire come andrà tra Bill e sua moglie, alle prese con i problemi legati alla gestione della vita di coppia con bambino piccolo; oppure per sapere se si risolveranno i conflitti che Bill ha con il capo Carpenter; oppure, infine, per scoprire se Atherton capitolerà davanti al desiderio di Emily di mettere su famiglia.

Notevole, infine, la caratterizzazione dei personaggi secondari, che l’autrice descrive con umorismo ed ironia: come non sorridere al ritratto che Atherton fa di Brian Langley, l’energumeno che “vive di sussidi e scrive romanzi fantasy”:

Probabilmente se ne sta sul letto, in mutande, con le tende tirate, circondato da poster di guerriere aliene seminude e dalla pelle verde, che sfigato!

Per concludere, Headlong è un giallo piacevole e scorrevole che introduce a noi lettori italiani il personaggio di Bill Slider. Vi auguro buona lettura e spero di poter scrivere presto di un altro romanzo della serie!

Ringrazio Golem edizioni per la copia omaggio!

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