Paola Maria Liotta – Al mutar del vento. Il convivio, 2020
Il mito di Teseo e Arianna è uno dei più conosciuti e raccontati. Anch’esso, come altri miti classici, conosce varie versioni. Le più famose narrano del Minotauro, orribile mostro, rinchiuso dal padre Minosse nel labirinto creato da Dedalo. Per vendicare la morte del figlio Androgeo per mano degli ateniesi, Minosse impone loro un tributo di sangue: ogni nove anni, sette fanciulle e sette fanciulli ateniesi vengono dati in pasto al Minotauro. Ma Teseo, splendido eroe ateniese, decide di porre fine alla strage: raggiunge Creta con l’intenzione di uccidere il Minotauro. Ma a Creta conosce Arianna, la giovane figlia di Minosse. I due si innamorano ed escogitano uno stratagemma per consentire a Teseo la fuga dal labirinto: un lungo filo d’oro che guiderà Teseo attraverso il percorso del ritorno.
Paola Maria Liotta riprende il celebre mito e lo racconta ai contemporanei restituendo vita e umanità ai personaggi. Nelle prime pagine, ce li presenta uno ad uno, narratori in prima persona della loro storia: sono i Monologhi in forma di visione. Nella seconda parte, si sviluppa il racconto di Teseo e del suo ingresso nel labirinto. Ma la trama ci riporta una Arianna con intenti e sentire diversi rispetto a quelli del mito. Qui ella convince Teseo a liberare il fratello Asterio, il Minotauro: un mostro che è in realtà una vittima del padre e della sua diversità. Minosse, infatti, ha rinchiuso il figlio perché si vergogna del suo aspetto. Ma Asterio non è crudele e non uccide i giovani che vengono gettati nel labirinto: vive rinchiuso e piange di solitudine perché diverso e mostruoso. Perciò Arianna, che ama il fratello per averlo tenuto tra le braccia da bambino, riconosce nell’affascinante e astuto Teseo l’uomo che potrà salvarlo. Così i due escogitano il piano: Teseo entrerà ne labirinto per farvi uscire Asterio, fingendo di ucciderlo. Il filo d’Arianna condurrà entrambi alla salvezza.
Nell’opera di Maria Paola Liotta, il mito si rinnova e si fa moderno: Asterio/Minotauro è il simbolo della diversità: mostruoso nelle sembianze, Asterio è allo stesso tempo esempio di reale e dolorosa umanità. L’autrice, inoltre, regala ad Arianna un’ostinata determinazione e un affetto audace e sincero per il fratello.
Le pagine di Al mutar del vento sono vergate da una scrittura preziosa. Le parole spiccano come gemme su un telaio di seta cangiante. Leggere questo libro è abbandonarsi a un viaggio nella bellezza, nella delicata trama di colori e atmosfere che ci riporta alla grande letteratura greca. Il mito si eleva infine al cielo, fino alla costellazione che ancor oggi raccoglie come fili preziosi la dorata chioma di Arianna.