Review tour: I labirinti di Notre-Dame

I labirinti di Notre-Dame, Barbara Frale. Newton Compton, 2022.

Tutto cominciò durante il grande Giubileo universale. Quell’anno segnò un’epoca intera. Papa Bonifacio VIII, signore delle anime e dei corpi di tutto il genere umano, impugnò il mandato che Gesù Cristo aveva dato a san Pietro: il potere di sciogliere e di legare, così in Cielo come in Terra. I peccati dell’umanità intera potevano essere cancellati di colpo, dissolti dal carisma del Vicario di Cristo. I cristiani si riversarono su Roma dai quattro angoli della terra, ma tra loro c’erano anche uomini dall’anima nera, assassini che militavano nell’armata delle Tenebre…

A pronunciare queste parole è Madeleine, ormai anziana baronessa e nipote di papa Bonifacio VIII. Madeleine racconta alla giovane nipote quanto successo cinquant’anni prima, nel 1300, l’anno del grande giubileo universale. È l’anno in cui è ambientato il romanzo.

Nel 1300, due omicidi misteriosi macchiano di sangue le vie di Parigi e di Roma.  A Parigi, l’abate di Saint-Germain viene trovato morto e orribilmente sfigurato. A Roma, padre Angelerio da Ferentino viene barbaramente pugnalato mentre cerca di raggiungere il Papa per consegnargli una preziosa reliquia.

L’indagine del delitto di Parigi viene affidata al vescovo di Notre Dame, monsignor  Matifort, che scoprirà una fitta trama di intrighi. Non meno fitta è la trama  che avvolge l’omicidio di padre Angelerio. In entrambi i casi, i fili portano ai protagonisti della storia del tempo. Da una parte a Bonifacio VIII e ai suoi oppositori, tra cui Pietro e Giacomo Colonna. Dall’altra, a Filippo IV il Bello, re di Francia e consacrato con il Sacro Crisma: il più potente monarca della Cristianiità.

Un thriller efficace ed avvincente

La grande storia riporta il violento scontro tra il re e Bonifacio VIII conosciuto come “Lo schiaffo di Anagni”. Il romanzo, invece, racconta gli anni che precedono l’evento, costruendo un thriller efficace e avvincente.

Devo dire che il libro, all’inizio, è un po’ complesso. La vicenda si svolge alternativamente tra Roma e Parigi e l’autrice, che è un’esperta di storia medievale, si diverte a mescolare ai personaggi reali quelli nati dalla sua fantasia. Ai lettori più diligenti, suggerisco di annotarsi il nome e i ruoli dei personaggi, per non perdere il filo.

Una volta presa confidenza con la trama e i personaggi, il romanzo è davvero coinvolgente. La grande storia si intreccia con la storia personale dei protagonisti, regalandoci un ritratto di Filippo il Bello e della moglie Giovanna che li rivela in tutta la loro umanità. Appassionanti sono le pagine dedicate alla loro difficile storia d’amore, non estranea al dolore e al tradimento.

Belle sono anche le descrizioni degli eventi dell’epoca. Dalle partite di caccia alle giostre, ai cortei per le strade di Parigi, ogni dettaglio ci proietta nella variopinta realtà del tempo. Non manca  l’ingresso nei quartieri poveri di Parigi e nelle case fatiscenti che ospitano il dolore e la malattia.

Naturalmente, non ho resistito alla tentazione di riprendere in mano il libro di storia per ripassare quegli anni in cui:

 incombeva uno scontro epocale tra la Corona di Francia e la Santa Sede, tra Filippo il Bello, consacrato con il Crisma come re Davide, e Bonifacio VIII, erede di Pietro …

Un esercizio che  mi riprometto di ripetere in seguito, perché è davvero fantastico affacciarsi alla storia attraverso un romanzo ben costruito, che non vi fa mancare il colpo di scena finale.

Ringrazio, perciò,  il blog Gli occhi del lupo che mi ha permesso di partecipare al Review tour per questo bel romanzo. Ringrazio inoltre la casa editrice Newton Compton per la copia omaggio.

 

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