Laura Dave, L’ultima cosa che mi ha detto. Piemme, 2022.

Questa volta, niente review party o collaborazioni. Ho scelto di leggere L’ultima cosa che mi ha detto perché la copertina continuava a richiamare la mia attenzione dallo scaffale “novità” della biblioteca. Alla fine, non ho resistito: me lo sono portata a casa ed è stato amore a prima vista.

Un romanzo avvincente

Gli americani lo definiscono un “page-turner”: un libro che leggi tutto d’un fiato, senza riuscire a smettere. La trama è, all’apparenza, molto semplice: Hannah Hall è sposata da poco più di un anno con Owen Michaels, un programmatore che lavora per la The Shop, una grande software house. Owen è vedovo e ha una figlia sedicenne, Bailey, che vive insieme a loro, in una caratteristica casa galleggiante nella cittadina di Sausalito, California. Un giorno, Hannah sente bussare alla porta. Fuori c’è una ragazzina in tenuta sportiva che le porge un biglietto da parte di Owen. C’è scritto “Proteggila”. Nient’altro. Queste sono  le ultime parole di Owen, che non farà più ritorno a casa.

Da questo momento in poi, Hannah viene avvolta da una spirale di orrore. Cos’è successo a Owen? Perché è sparito affidandole Bailey? Quanto è coinvolto nello scandalo che ha affondato  la The Shop e che ha portato all’arresto dell’amministratore delegato per frode finanziaria? Cosa le ha nascosto del suo passato? Chi è, veramente, Owen?

Per rispondere alle domande, Hannah si getta nel puzzle degli indizi raccolti durante la sua vita con Owen, avventurandosi, insieme a Bailey, in un viaggio tanto pericoloso quanto sconvolgente.

Le nostre paure

Il fascino della prima parte del romanzo è legato, senza dubbio, ad una delle nostre paure più   ancestrali: quanto sappiamo delle persone con cui viviamo? E se l’uomo che amiamo non fosse veramente quello che crediamo?  A questo si aggiungono lo stile scorrevole e il ritmo  incalzante. I personaggi di Hannah  e Bailey sono ben costruiti e reali, soprattutto nel difficile rapporto tra “madre matrigna” e figlia in piena crisi adolescenziale.

Mi è piaciuta un po’ meno la seconda parte del romanzo: troppo rocambolesca la vicenda e un po’ azzardata la figura di Hannah, detective improvvisata e senza scrupoli. Un po’ tirata, insomma.

Ma, nel complesso, L’ultima cosa che mi ha detto è un bel romanzo, utile anche come scacciapensieri… e tutti sappiamo che, di questi tempi, ce n’è tanto bisogno!

Negli Stati Uniti, L’ultima cosa che mi ha detto ha letteralmente scalato le classifiche. Reese Whiterspoon l’ha inserito tra i consigli del suo Reese’s Book Club  e presto uscirà una serie tv con  Jennifer Garner nel ruolo di protagonista.

Non mi resta che augurarvi buona lettura!

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