Intenso e struggente, come la vita che scorre veloce, senza lasciarci un attimo per fermarci a contemplarla. È così Il libro della pioggia, l’ultimo romanzo – forse un mémoire – di Martino Gozzi; un libro che si legge ascoltando in sottofondo Born to run del Boss, oppure l’accattivante mixtape riportata in appendice.
Simone e Martino si conoscono fin da bambini e sono cresciuti insieme. Hanno condiviso sogni ed emozioni, dai concerti rubati dai bordi della recinzione, ai balli improvvisati alle sagre di paese e alle feste dell’Unità. La vita non li ha separati, anche quando Martino si è trasferito a Torino con la famiglia, allontanandosi da Ferrara e dagli amici. Il legame che li teneva uniti è rimasto forte, inossidabile. Martino ha dato forma alla sua passione per la scrittura avviando una collaborazione con una Scuola prestigiosa, mentre Simone ha continuato a lavorare a Ferrara e a ha dedicarsi alla musica. Finché per Simone non è giunta la malattia, lunga e spietata, un film dell’orrore.
Nei cinque anni della malattia di Simone, Martino percorre un itinerario alla ricerca del senso, alla possibilità di dare forma all’esperienza che stanno vivendo. Lo trova nella scrittura, avvertita e vissuta come strategia, come Il tentativo metodico e disperato di ritrovare una sicurezza perduta, garantendo la sopravvivenza di – qualcosa. Ma anche come un risalire il fiume. La possibilità di viaggiare indietro nel tempo.
Resta, fino all’ultimo, la grande domanda: “A cosa è servito tanto dolore?” e, forse, tra le pagine, il protagonista trova la risposta.
Ho letto tutto d’un fiato Il libro della pioggia e sono contenta di averlo fatto. È un libro che regala emozioni forti con l’intensità del dolore di una frattura esposta, di un pianto a dirotto. Ma non è un libro triste, perché in ogni pagina risuona l’amore per la vita e per l’amicizia. In ogni pagina risuona l’energia che ci trasforma in un universo nuovo.
La notte è una brezza e mostra lo spettacolo
Puntini luminosi, che sul mio corpo si sono accesi
Danzano come fossero impazziti e danno vita a costellazioni
Sto diventando un universo nuovo.